Impianti ad acqua del passato

Schema di funzionamento del tipo rimasto in uso fino all'avvento
della macchina a vapore (tratto da Wikipedia).
 Il mulino 
Il suo sviluppo è avvenuto parallelamente alla fine della schiavitù a partire dal IX secolo: l'utilizzo dell'energia idraulica al posto di quella animale o umana permise un aumento della produttività senza precedenti nell'antichità (l'energia prodotta da ciascuna ruota di un mulino ad acqua può macinare 150 kg di grano in un'ora, equivalente al lavoro di 40 schiavi).












Vedi descrizione del funzionamentoin www.ecomuseocoredo.it.
 La segheria 
 veneziana 
L'acqua veniva prelevata dal torrente o dalla roggia mediante un'opera di presa e condotta alla segheria con un canale di legno sospeso su pali. L'ultimo tratto del canale, lo scivolo, conduceva l'acqua alla ruota a palette (molinèl) e, per evitare che l'acqua gorgogli durante la caduta, la sua inclinazione non superava i 45 gradi. Infatti, se si aveva inclusione d'aria, il rendimento della ruota calava drasticamente. Un tratto di canale basculante mosso dal segantino mediante una lunga leva costituiva il regolatore della potenza di taglio.





Le camme che sporgono dall'albero sollevano il maglio e lo lasciano cadere
sul pezzo in lavorazione portato al calor bianco nella forgia.
 Il maglio 
 del fabbro 
Nella bottega del fabbro la ruota idraulica veniva utilizzata per azionare il maglio, sorta di grosso martello utilizzato per battere il ferro riscaldato al calor rosso nella fucina, dandogli così forma.